Cds su "whistleblowing", esclusa applicazione a Forze armate e di polizia
Milano, 19 dicembre 2023 - 17:55

Cds su "whistleblowing", esclusa applicazione a Forze armate e di polizia

Secondo il Consiglio di Stato i dipendenti pubblici appartenenti alle Forze armate e di polizia sono esclusi dalla disciplina sulla protezione di chi segnala reati di cui viene a conoscenza nell'ambito del suo lavoro (whistleblowing) ex Dlgs 24/2023.

La precisazione arriva con il parere 30 novembre 2023, n. 1485. Il Ministero dell'interno e da quello della difesa avevano chiesto se l'applicazione del Dlgs 24/2023 sul regime di protezione dei lavoratori pubblici e privati per le segnalazioni di reati di cui sono venuti a conoscenza in ragione del loro rapporto di lavoro, si applicasse anche al personale militare e delle forze di polizia. I Giudici amministrativi hanno ricordato come la direttiva whistleblowing 2019/1937 recepita con il Dlgs 24/2023 chiarisca come la sua applicazione non può pregiudicare la responsabilità degli Stati membri di garantire la sicurezza nazionale né il loro potere di tutelare i propri interessi essenziali di sicurezza.

In coerenza con la direttiva, l'articolo 1, comma 4, del Dlgs 24/2023 che riguarda il campo di applicazione oggettivo della disciplina fa salve le disposizioni "in materia di difesa nazionale e di ordine e sicurezza pubblica". Pertanto la disciplina del whistleblowing fa salve per il personale militare e delle Forze di polizia (ad ordinamento militare e civile) le rispettive normative di settore che non possono ritenersi incise né devono fare "un passo indietro" rispetto alle disposizioni del Dlgs 24/2023 essendo la loro applicazione esclusiva funzionale alla tutela della difesa nazionale e dell'ordine e sicurezza pubblica.

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