Entro il 4 aprile sarà necessario comunicare all'Agenzia delle entrate le scelte riguardanti lo sconto in fattura e la cessione dei crediti relativi alle spese del 2023 e alle rate residue delle detrazioni per le spese dei tre anni precedenti.
Questo è quanto è stato definito dal Dl 29 marzo 2024, n. 39, che mette fine al sistema del Superbonus 110% con sconto in fattura e cessione del credito.
Perderanno i benefici coloro che non hanno saldato nemmeno una fattura entro il 30 marzo 2024, anche se hanno inviato la Comunicazione di inizio lavori asseverata Superbonus (Cilas) entro il 16 febbraio 2023. In questi casi non sarà possibile cedere il credito né ottenere uno sconto in fattura se i lavori devono ancora essere realizzati. Rimarrà valida solamente l'opzione della detrazione decennale del credito.
Invece, per coloro che devono regolarizzare la mancata o errata comunicazione dell'opzione per lo sconto in fattura e la cessione del credito relativi ai lavori del 2023, se non provvederanno entro il 4 aprile, sarà necessario pagare la fattura per poi dedurla dalle imposte. Se, invece, tutto verrà sistemato entro tale data, sarà sufficiente pagare una sanzione di 250 euro per rientrare nel regime agevolato.
Da questo colpo di spugna sono stati salvati solo gli immobili danneggiati dai terremoti di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria verificatisi nel 2009 e nel 2016, con un limite fissato a 400 milioni di euro per il 2024.
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