G7 energia: sì al "phase out" del carbone, ma con il nucleare
Al via a Torino il G7 Ambiente, energia e clima. Quarto incontro sotto la presidenza italiana, che vede impegnati i ministri dei sette paesi partecipanti: Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti.
I lavori sono iniziati oggi con una sessione plenaria dei Ministri, seguita da discussioni specifiche su clima, energia e ambiente. L'obiettivo principale di questo vertice è tradurre in azioni concrete i risultati degli incontri tecnici precedenti e aumentare l'impegno rispetto alle conclusioni dell'ultimo vertice del G7 in Giappone nel 2023.
In quell'occasione, l'accordo sul clima e sull'ambiente era stato giudicato insoddisfacente, con una mancanza di impegno chiaro sull'abbandono del carbone e un'enfasi sugli investimenti nel gas. Tale decisione ha avuto un impatto non solo sul G7 ma anche sulle posizioni del G20, complicando ulteriormente i negoziati sul clima.
L'Italia, in particolare, sembra puntare sull'ottenimento di un accordo per il "phase out" del carbone, proponendo una data precisa per l'eliminazione graduale di questo combustibile dalla produzione di energia. A tal proposito è stato sollevato anche l'argomento del nucleare come parte necessaria della transizione verso un'energia più sostenibile, suscitando evidenti malumori e un evidente contrasto con le rinnovabili.
Su questo punto la dichiarazione del Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin è stata abbastanza chiara "Vogliamo far crescere fotovoltaico, eolico, geotermico e idroelettrico: l’obiettivo è arrivare alla fine di questo decennio con un terzo del fabbisogno coperto dalle rinnovabili, aggiungendo 70 Terawatt di produzione. Oggi l’Italia consuma quasi 310 Terawatt di energia, ma il fabbisogno potrebbe raddoppiare per il 2050. Ma le rinnovabili non bastano. E non possiamo rovinare questo bel Paese con pale e pannelli ovunque"