Sardegna, avanza la chiusura (temporanea) sulle rinnovabili
Milano, 2 maggio 2024 - 01:00

Sardegna, avanza la chiusura (temporanea) sulle rinnovabili

Approvato dalla Giunta regionale della Sardegna il disegno di legge che detta una disciplina transitoria per la realizzazione di nuovi impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e sistemi di accumulo.

In attesa di una legge regionale che individui le aree idonee per le rinnovabili, e il successivo adeguamento del Piano Paesaggistico Regionale, la Giunta, il 30 aprile 2024, ha approvato il disegno di legge “Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio, dei beni paesaggistici e ambientali”.

Il testo – che dopo l’approvazione della Giunta dovrà passare dal Consiglio — persegue l’obiettivo di garantire lo sviluppo e la realizzazione di nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e dei sistemi di accumulo, senza perdere di vista la tutela e la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio.

Per un periodo che non andrà oltre i 18 mesi, come riportato nel comunicato diffuso dalla Regione Sardegna, si applicherà la disciplina transitoria, già anticipata durante la campagna elettorale della presidente Todde, eletta a fine febbraio.

"In questo periodo di sospensione — che come ha dichiarato la presidente non è una moratoria — dobbiamo mettere a punto delle regole e negoziare con lo Stato sia per la mappa delle aree idonee che in Conferenza Stato Regioni e la revisione del Piano paesaggistico. Abbiamo dunque chiesto una sospensiva non tanto sulle autorizzazioni ma sulla messa in opera degli impianti. Le richieste pervenute superano i 58 gigawatt a fronte di un consumo interno di 1,5 gigawatt annui”.

E proprio sulla base delle richieste di connessione per realizzare impianti di energia rinnovabile, l’assessorato all’ambiente ha rilasciato di recente un parere contrario nell’ambito della procedura nazionale di Valutazione di impatto ambientale per la realizzazione di un impianto eolico. Le osservazioni negative hanno fatto leva sul temuto "effetto cumulo" che – si legge nel documento — si prospetta sul territorio regionale, tenendo conto che le richieste di connessione per realizzare impianti di energia rinnovabile superano di circa 9 volte l’obiettivo stabilito per la Regione, da raggiungersi entro il 2030 sulla base della bozza del Dm sulle aree idonee.

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