Aree idonee: la bozza di decreto al vaglio delle Regioni
Esce dalla Commissione energia e ambiente la bozza del decreto ministeriale sulle aree idonee per le rinnovabili. Si attende il sì della Conferenza unificata.
Il testo attualmente in circolazione stabilisce un quadro per la ripartizione dell'obiettivo di 80 GW (Burden sharing) di energia rinnovabile al 2030, potenza necessaria per raggiungere gli obiettivi fissati dal Pniec e dare attuazione alle misure del pacchetto "Fit for 55".
Per centrare l'obiettivo le Regioni sono incaricate di identificare sul proprio territorio 4 tipologie di aree:
• superfici e aree idonee: queste aree avranno un iter accelerato e agevolato per la costruzione e l'esercizio degli impianti a fonti rinnovabili e delle infrastrutture connesse;
• superfici e aree non idonee: aree e siti le cui caratteristiche sono incompatibili con l'installazione di specifiche tipologie di impianti;
• superfici e aree ordinarie: aree diverse da quelle idonee o non idonee, (per cui si applica decreto legislativo n. 28 del 2011);
• aree vietate per impianti fotovoltaici a terra: aree agricole dove è vietata l'installazione di impianti fotovoltaici con moduli a terra.
L'articolo 7 della bozza, oltre a specificare che le superfici e le aree incluse nel perimetro dei beni tutelati sono considerate non idonee, prevede che le Regioni debbano stabilire una fascia di rispetto di 3 chilometri dal perimetro dei beni tutelati per gli impianti eolici e di 500 metri per quelli fotovoltaici. In deroga, possono essere introdotte anche fasce di rispetto fino a 7 chilometri per la protezione di beni di particolare pregio.
Per la bozza di decreto ministeriale si dovrà presto trovare un'intesa in Conferenza unificata per procedere poi alla pubblicazione definitiva.
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