Aree idonee: raggiunto l'accordo in Conferenza unificata
A fatica e fra mille peripezie, il decreto aree idonee sta per tagliare il traguardo. Raggiunta l’intesa con le Regioni ora sia attende solo la pubblicazione ufficiale.
Questa intesa, lunga e sofferta, è stata raggiunta grazie alla modifica di alcuni punti che, secondo le Regioni, era necessario rivedere.
Una delle prime modifiche evidenti riguarda il calcolo per il raggiungimento degli obiettivi di Burden Sharing. In particolare, per gli impianti offshore a fonti rinnovabili di nuova costruzione entrati in esercizio tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre, ora si considera il 100% della potenza nominale, invece del 40% previsto nella versione precedente.
Inoltre, per le superfici e le aree considerate non idonee, i parametri vengono ampliati. Il testo afferma che le Regioni possono stabilire fasce di rispetto intorno ai beni tutelati, con ampiezza variabile (in base al tipo di impianto) e proporzionata al bene, fino a un massimo di 7 chilometri.
"Accogliamo l'accordo con grande soddisfazione, è un obiettivo raggiunto." Ha commentato così Gilberto Pichetto, Ministro dell'Ambiente. "Abbiamo sbloccato un decreto lungamente atteso, un nuovo tassello verso la decarbonizzazione".
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