Materie prime strategiche, la ricerca "salta" la Via
Milano, 20 giugno 2024 - 14:45
(ultimo aggiornamento: 21 giugno 2024 - 09:05)

Materie prime strategiche, la ricerca "salta" la Via

Secondo la bozza di Dl sulle "materie prime strategiche" al vaglio delle Istituzioni nel giugno 2024, al permesso di ricerca per tali materiali non si applicano le valutazioni ambientali.

A disporlo l'articolo 7 dello schema di decreto legge che detta misure urgenti per l'approvvigionamento delle materie prime considerate strategiche ai sensi del regolamento 2024/1252/Ue in entrata al Consiglio dei ministri del 20 giugno 2024. Si tratta di preziosi materiali necessari per la transizione verde ed energetica. La norma afferma come il permesso di ricerca relativo a materie prime strategiche non produce "ex lege" potenziali effetti significativi sull'ambiente e pertanto per l'autorizzazione non sono richieste la procedura di verifica di assoggettabilità alla Via ex articolo 19 del Dlgs 152/2006 né la valutazione di incidenza (Vinca). Il tutto a condizione che la ricerca non duri più di due anni e sia svolta secondo determinate condizioni indicate nel provvedimento.

L'Istituto superiore per la ricerca e protezione ambientale (Ispra) e la Soprintendenza competente vigilano sul rispetto delle condizioni e possono intervenire per bloccare il permesso segnalando le irregolarità ai Ministeri dell'ambiente e delle imprese per gli atti conseguenti.

Presso il Ministero dell'ambiente è istituito un punto unico di contatto per i progetti di estrazione di materie prime critiche strategiche cui presentare la domanda: i tempi di rilascio dell'autorizzazione non possono superare i 27 mesi. Mentre per il rilascio delle autorizzazioni ai progetti di riciclo e trasformazione delle materie prime critiche e strategiche competenza al Ministero delle imprese con il procedimento autorizzatorio che non può durare oltre 15 mesi.

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