Ripristino natura e deroghe per le rinnovabili
Entra in vigore il regolamento Ue sul ripristino della natura con nuovi obblighi per migliorare l’ecosistema e accelerare la diffusione delle rinnovabili.
Con l’obiettivo di combinare il recupero della biodiversità, mitigare i cambiamenti climatici e accelerare la diffusione delle rinnovabili, il regolamento 2024/1991/Ue, entrato in vigore il 18 agosto, introduce nuovi obblighi per gli Stati membri.
Considerata l'importanza di affrontare sia il problema della perdita di biodiversità che i cambiamenti climatici, gli Stati dovranno elaborare i Piani nazionali di ripristino tenendo conto anche della diffusione delle energie rinnovabili. Se necessario, dovranno anche designare le zone di accelerazione per le Fer e per le infrastrutture. A certe condizioni, come previsto dall’articolo 6 del Regolamento, la pianificazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, la loro connessione alla rete, la rete stessa e gli impianti di stoccaggio sono presunti di interesse pubblico prevalente.
I Piani nazionali di ripristino dovranno essere presentati alla Commissione europea entro il 1° settembre 2026. Il Piano dovrà essere rivisto entro il 30 giugno 2032 e successivamente entro il 2042, introducendo nuove misure. In seguito la revisione del piano è fissata ogni 10 anni e gli Stati membri, se necessario, includeranno misure aggiuntive.
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