Transizione energetica in Ue: crescono le rinnovabili, l'Italia deve fare di più
Milano, 12 settembre 2024 - 01:00

Transizione energetica in Ue: crescono le rinnovabili, l'Italia deve fare di più

Pubblicata la relazione sullo stato dell’Unione dell’energia: le rinnovabili hanno un ruolo di primo piano nel sistema energetico europeo, ma in Italia la dipendenza dalle fonti fossili è ancora alta.

La relazione sullo stato dell’Unione dell’energia 2024, pubblicata l’11 settembre dalla Commissione, descrive la sfida gestita dall’Unione europea per migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico e intanto accelerare la transizione verso la neutralità climatica. Bene la produzione italiana di “tecnolgie pulite” ma la dipendenza dalle fonti fossili è dell’80%, la media europea è del 69%.   

Dopo la crisi energetica del 2022, ora i prezzi nell’Ue sono più stabili e le emissioni di gas a effetto serra sono diminuite del 32,5 % tra il 1990 e il 2022 a fronte di un’economia in crescita di circa il 67%.

In questo scenario, stando ai dati riportati nella relazione, crescono le rinnovabili ma il percorso per raggiungere la neutralità climatica al 2050 richiede ancora alcuni passaggi.  Dichiara Maroš Šefčovič, vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, che “Dovremmo attuare rapidamente il nuovo quadro politico e normativo per far fronte agli elevati prezzi dell'energia e accelerare lo sviluppo delle infrastrutture”.

Nel complesso, secondo la Commissione, gli Stati stanno lavorando bene per raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici al 2030, con risultati positivi per i cittadini e le imprese.

L’Italia vanta una capacità produttiva di pannelli fotovoltaici (il 22% di quelli installati sugli edifici europei sono prodotti da aziende italiane), oltre agli investimenti per produrre pale eoliche e batterie al litio, ma deve fare ancora tanto per superare la dipendenza dalle fonti fossili. La relazione in particolare chiede al nostro Paese di puntare sulla ristrutturazione edilizia, dando la precedenza agli edifici con le prestazioni energetiche peggiori.

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