Schema Testo unico rinnovabili: per il Consiglio di Stato è molto lacunoso
Milano, 13 settembre 2024 - 01:00

Schema Testo unico rinnovabili: per il Consiglio di Stato è molto lacunoso

Tecnica normativa lacunosa, mancato rispetto della procedura prevista dalla legge delega e mancata chiarezza sulla riorganizzazione dei regimi autorizzatori per lo sviluppo delle fonti rinnovabili.

Sono alcuni dei passaggi del parere, datato 12 settembre 2024, con cui il Consiglio di Stato (CdS) si è pronunciato sullo schema di decreto legislativo in materia di regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, licenziato il 7 agosto dal Consiglio dei ministri in via preliminare.

Lo schema esaminato dal CdS comprende 15 articoli e 4 allegati oltre alle relazioni. Tanto per cominciare i Giudici hanno segnalato l’assenza nella documentazione fornita dell'intesa della Conferenza unificata (Stato-Regioni-Autonomie locali). Lo schema di decreto avrebbe dovuto essere inviato unitamente all'intesa con gli Enti territoriali (indispensabile per il via libera finale del testo) che quindi non è stata ancora raggiunta.

Il testo è stato redatto, secondo il parere, seguendo una tecnica normativa lacunosa. L’atto non è stato correlato alle previsioni dell’Unione europea ed è antitetico rispetto all'obiettivo della semplificazione del quadro normativo nazionale.

Sotto il profilo dell'accelerazione delle procedure (con la mappatura delle zone necessarie e l'individuazione delle zone di accelerazione, come previsto dalla normativa europea), il Consiglio non ha potuto fare un confronto tra i regimi vigenti e quelli che saranno introdotti. La documentazione non era completa e mancavano elementi specifici soprattutto sulla tempistica di adeguamento.

Tra le lacune anche quelle che riguardano gli aspetti più tecnici e le infrastrutture. Per il Consiglio di Stato neppure le relazioni allegate al documento in consultazione forniscono elementi informativi sugli effetti attesi dai regimi amministrativi, in termini di contributo alla garanzia di una capacità di stoccaggio, o alla disponibilità di energia adeguata alle diverse categorie di consumatori.

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