Secondo la Corte dei conti europea, "non è chiaro" il contributo alla transizione verde del dispositivo per la ripresa e la resilienza (cd. "Recovery Fund"), principale pilastro del budget Ue per la ripresa post Covid.
Tra le principali problematiche riscontrate, la relazione 14/2024 pubblicata dalla Corte dei conti Ue l'11 settembre 2024 segnala la possibile sovrastima della spesa destinata ai progetti connessi al clima (si parla di quasi 35 miliardi di euro), l'avvenuta etichettatura "verde" di progetti che non avevano alcun nesso diretto alla transizione ecologica e la mancanza di piena contezza sulle somme effettivamente spese per l'azione per il clima nei Paesi Ue.
Per evitare tali casi, la relazione raccomanda, nel futuro, una valutazione più dettagliata e precisa dei progetti pertinenti per il clima, un potenziamento dei collegamenti tra futuri strumenti e obiettivi climatici e la pubblicazione di tutte le informazioni relative ai fondi spesi, a fini di trasparenza.
Il dispositivo per la ripresa e la resilienza, disciplinato dal regolamento 2021/241/Ue, è un pacchetto di finanziamenti da 700 miliardi di euro destinati ai progetti poi definiti dai vari Stati Ue nei Piani nazionali di ripresa e resilienza (Pnrr). In fase di programmazione, almeno il 37 % dei finanziamenti deve essere assegnato all’azione per il clima. La Commissione Ue, nello scorso febbraio, aveva stimato un impatto delle misure a sostegno degli obiettivi climatici dell'Ue pari al 42,5 % (ossia 275 miliardi di euro) del Recovery Fund.
Per maggiori informazioni: la relazione della Corte dei conti europea "Transizione verde – Il contributo del dispositivo per la ripresa e la resilienza non è chiaro"
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