Sardegna, aree idonee: il Consiglio dei Ministri impugna la legge
Milano, 29 gennaio 2025 - 01:00

Sardegna, aree idonee: il Consiglio dei Ministri impugna la legge

Alcune disposizioni della legge della Regione Sardegna sulle aree idonee sono in contrasto con la normativa statale ed europea.

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 28 gennaio 2025, ha deliberato di impugnare la legge regionale della Sardegna "Misure urgenti per l'individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all'installazione e promozione di impianti a fonti di energia rinnovabile (FER) e per la semplificazione dei procedimenti autorizzativi".

Con la norma in questione, la n. 20 del 5 dicembre 2024, la Sardegna è stata la prima Regione a individuare le aree idonee e non idonee all'installazione e alla promozione degli impianti Fer, come previsto dal Dm 21 giugno 2024.

La legge, entrata in vigore il 6 dicembre del 2024, disciplina anche la semplificazione delle procedure per promuovere le rinnovabili e anticipa la pubblicazione di una delibera sul coinvolgimento delle popolazioni interessate.

Nel comunicato del Consiglio dei Ministri non si precisa quali disposizioni della norma sono state impugnate. Sono invece specificate le motivazioni che hanno portato il CdM alla delibera di impugnazione. Oltre al contrasto con la normativa statale ed europea in materia di energia e di beni culturali e paesaggistici, per il CdM le norme violano gli articoli 117, primo comma, secondo comma, lettera m) e s), e terzo comma della Costituzione, nonché i principi di uguaglianza di cui all’articolo 3, di certezza del diritto e del legittimo affidamento e di libertà di iniziativa economica di cui all’articolo 41 della Costituzione.

Si ricorda che la lr 20/2025, all'articolo 1, comma 5, vieta la realizzazione di impianti nelle aree non idonee, specificate negli allegati A-E della legge stessa. Il divieto si applica anche agli impianti e agli accumuli Fer la cui procedura autorizzativa e di valutazione ambientale, regionale o statale, è ancora in corso al momento dell’entrata in vigore della norma. Sono esclusi da questo divieto gli impianti agrivoltaici realizzati direttamente ed esclusivamente da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali. Inoltre, sono consentiti solo gli impianti già autorizzati al 6 dicembre 2024, con una potenza massima di 10 MW.

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