Sicilia, impugnato il Testo unico rinnovabili
La Regione Siciliana impugna il Testo unico rinnovabili perché esclude la competenza regionale per gli impianti, in regime di autorizzazione unica, che superano i 300 MW.
Con la delibera n. 27 del 4 febbraio 2025, la giunta della Regione Sicilia promuove il ricorso davanti alla Corte costituzionale del Dlgs 190/2024, per l’esclusione della Regione dalla competenza per gli impianti in regime di autorizzazione unica che superano i 300 MW.
I possibili profili di legittimità riguarderebbero l’articolo 9 e l'allegato C), che prevedono l’autorizzazione unica per progetti di maggiori dimensioni e la presentazione di istanze alla Regione per impianti fino a 300 Megawatt e al MITE per impianti di soglia superiore. La norma escluderebbe — si legge nella delibera — la Regione da qualsiasi competenza per impianti superiori a 300 Megawatt e si “configurerebbe la violazione dell’articolo 117 della Costituzione in materia concorrente, nonché dell'articolo 14, lettera d) dello Statuto della Regione Siciliana, che attribuisce competenza esclusiva alla Regione in ordine agli impianti elettrici, in quanto pacificamente considerati rientrare nella materia dell’industria”.
Inoltre, come viene riportato nella delibera, l’Ufficio legislativo e legale della Presidenza regionale rileva, rispetto alla questione degli impianti offshore e l’incidenza con la materia della pesca (di competenza esclusiva della Regione siciliana), che si potrebbe configurare una violazione del “principio di leale collaborazione che si deve sostanziare nel reciproco coinvolgimento istituzionale e di necessario coordinamento dei livelli di governo e regionale”.
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