Direttiva Red III: Bruxelles richiama l’Italia per il mancato recepimento
Vanno avanti le procedure di infrazione per gli Stati che non hanno ancora attuato la direttiva Red III 2023/2413/Ue. Gli Stati devono individuare le “aree di accelerazione delle energie rinnovabili”.
A settembre dello scorso anno, l’Ue ha avviato una procedura di messa in mora nei confronti dell’Italia e di altre 25 nazioni. Ad oggi, 18 di queste hanno risolto il contenzioso, mentre 8 – tra cui Italia, Bulgaria, Spagna, Francia, Cipro, Paesi Bassi, Slovacchia e Svezia – restano coinvolte e hanno ricevuto un parere motivato.
La Commissione europea, evidenzia che la nuova direttiva Red III (2023/2413) aggiorna la precedente direttiva Red II (2018/2001), con l’obiettivo di rendere più rapide e semplici le procedure di autorizzazione per le fonti rinnovabili e le reti elettriche, fissando al contempo scadenze precise per le procedure di autorizzazione.
Inoltre, gli Stati membri sono tenuti a individuare le zone di accelerazione delle energie rinnovabili, dove i progetti possano beneficiare di iter autorizzativi più rapidi, e riconoscere gli impianti di generazione, stoccaggio e connessione come asset di interesse pubblico primario.
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il comunicato stampa della Commissione europea
sul sito della Commissione europea
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Direttiva Parlamento europeo e Consiglio Ue 2023/2413/Ue
Direttiva che modifica la direttiva (Ue) 2018/2001, il regolamento (Ue) 2018/1999 e la direttiva n. 98/70/Ce per quanto riguarda la promozione dell’energia da fonti rinnovabili e che abroga la direttiva (Ue) 2015/652 del Consiglio
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Direttiva Parlamento europeo e Consiglio Ue 2018/2001/Ue
Direttiva sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili (rifusione) - Abrogazione direttiva 2009/28/Ce