Piano sociale per il clima, le indicazioni Ue
Dall'Unione europea le indicazioni agli Stati per redigere il Piano sociale per il clima, necessario per ottenere finanziamenti da destinare a microimprese in difficoltà con la transizione green, e per applicarvi il principio "Dnsh".
Gli orientamenti della Commissione europea sono stati rilasciati il 25 marzo 2025 e forniscono le indicazioni – non giuridicamente vincolanti ma utili — sugli elementi che gli Stati membri devono includere nei loro Piani. L'obbligo di scrivere tali documenti è previsto dal regolamento 2023/955/Ue. Senza tale documento non sarà possibile per gli Stati Ue avere i soldi del Fondo sociale per il clima. Tale Fondo è uno strumento che fornisce risorse economiche agli Stati membri da usare per scopi precisi. In particolare per aiutare le microimprese "vulnerabili", cioè quelle maggiormente colpite dai nuovi obblighi della transizione energetica imposti dall'Unione europea.
Gli obblighi di cui sopra sono quelli previsti dal nuovo sistema (operativo dal 2027) di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra dell'Unione parallelo e indipendente dal tradizionale sistema Ets in vigore da 20 anni. Il Sistema Ets tradizionale obbliga le aziende di determinati settori industriali a pagare per le emissioni di CO2 ulteriori a quelle permesse. Il nuovo sistema – chiamato "Ets 2" – si applica ai settori dell'edilizia, del trasporto su strada, della piccola industria che non sono coperti dal sistema tradizionale, obbligando le aziende a pagare per le emissioni eccedenti.
Nel Piano sociale per il clima gli Stati membri devono stimare i probabili effetti derivanti dal sistema "Ets 2" sulle microimprese, indicare i beneficiari e specificare traguardi, obiettivi e un calendario indicativo per l'attuazione delle misure e degli investimenti. Il Piano sarà valutato dalla Commissione europea.
In un'altra comunicazione rilasciata sempre il 25 marzo 2025, la Commissione europea ha approvato le indicazioni – ugualmente non vincolanti – per aiutare gli Stati membri ad applicare il principio "non arrecare un danno significativo" (Dnsh) alle misure che indicheranno nel Piano sociale per il clima. Questo perché il regolamento 2023/955/Ue prevede che ogni intervento previsto dal Piano non deve provocare conseguenze negative significative all'ambiente.
Documenti di riferimento
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Direttiva Parlamento europeo e Consiglio Ue 2003/87/Ce
Istituzione di un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra - Emission trading system (Eu Ets)
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Regolamento Parlamento europeo e Consiglio Ue 2023/955/Ue
Fondo sociale per il clima - Modifica al regolamento 2021/1060/Ue
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Emission trading system (Ets), le regole del sistema per ridurre i gas ad effetto serra
Al fine di contenere le emissioni dei gas climalteranti da parte delle imprese, la normativa Ue stabilisce un tetto massimo che non può essere superato sul suo territorio. Le aziende ricevono o acquistano quote di emissione, che rappresentano il diritto a emettere una certa quantità di questi gas. Se un'azienda intendere emettere più gas serra di quanto previsto dalle sue quote, deve comperare ulteriori permessi su un mercato chiamato "Emission Trading System" (Ets), da altre aziende che ne hanno disponibilità. Nel Dossier, l'analisi delle norme europee e nazionali che regolano il sistema di scambio, ora articolato in "Ets I" ed "Ets II". Il documento è aggiornato alle modifiche dell'ottobre 2025 della disciplina della Carbon tax (Cbam) che alleggeriscono gli oneri per le imprese obbligate
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Comunicazione Commissione Ue 25 marzo 2025
Orientamenti sulla redazione dei Piani sociali per il clima ai sensi del regolamento 2023/955/Ue
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Comunicazione Commissione Ue 25 marzo 2025
Orientamenti tecnici per l'applicazione del principio "non arrecare un danno significativo" a norma del regolamento 2025/955/Ue sul Fondo sociale per il clima