Rifiuti tessili, Agenzia Ue ambiente: raccolta al palo
Milano, 27 marzo 2025 - 11:12

Rifiuti tessili, Agenzia Ue ambiente: raccolta al palo

Secondo l'ultimo report dell'Agenzia europea per l'ambiente diffuso il 26 marzo 2025 la raccolta differenziata dei rifiuti tessili nei Paesi dell'Unione europea è cresciuta solo del 4,3% dal 2016 al 2022.

I dati emergono dal briefing dell'Agenzia "Circularity of the Eu textiles value chain in numbers" ("La circolarità della catena del valore tessile dell'Ue in cifre"). La maggioranza degli scarti provenienti dalle famiglie è conferito nel sacco dei rifiuti indifferenziati e quindi anziché essere destinato al riciclo o al recupero finisce in discarica o è incenerito. Un destino che nel 2022, segnala l'Agenzia ambientale, ha riguardato l'85% dei residui.

L'Agenzia auspica che poiché dal 2025 in tutta l'Unione è partito l'obbligo di raccogliere separatamente il tessile, le percentuali di riciclo e recupero possano aumentare, riducendo le soluzioni ambientalmente meno sostenibili. Per quanto riguarda l'export, i numeri evidenziano che dal 2000 al 2019 è triplicato il viaggio dei rifiuti tessili fuori dall'Unione. Dal 2019 in avanti l'uscita è restata abbastanza costante.

Infine, l'Agenzia evidenzia il costante aumento del consumo di abbigliamento, calzature, tessile per la casa che produce i suoi effetti ambientali. Infatti dai dati misurati su 12 categorie di consumo delle famiglie europee – tra cui cibo, mobilità, alloggio, salute e istruzione – l'impiego di prodotti dell'area tessile si è classificato, in media, al quinto posto in termini di pressioni ambientali e climatiche. Gli impatti hanno considerato uso delle materie prime, emissioni di gas serra e impiego di acqua e suolo.

Maggiori informazioni: il briefing dell'Agenzia Ue per l'ambiente Circularity of the Eu textiles value chain in numbers del 26 marzo 2025

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