Trattamento acque da bonifica, MinAmbiente chiarisce regole
Milano, 4 giugno 2025 - 12:30

Trattamento acque da bonifica, MinAmbiente chiarisce regole

a cura di Irene Manca

Le acque estratte durante la bonifica di un sito contaminato possono essere immesse in un corpo idrico anche se la necessaria depurazione avviene in un impianto esterno al sito stesso.

Così il MinAmbiente, che con risposta ad interpello 98956/2025 chiarisce la portata dell'articolo 243, comma 3, del Codice ambientale (Dlgs 152/2006).

La norma stabilisce che le acque "emunte", cioè estratte dalle falde sotterranee nell'ambito di interventi di bonifica di un sito, possono essere immesse in corpi idrici o in fognatura solo previa depurazione. Da effettuare "presso un apposito impianto di trattamento delle acque di falda o presso gli impianti di trattamento delle acque reflue industriali esistenti e in esercizio in loco".

Il Ministero precisa che l'espressione "in loco" non va interpretata nel senso che la depurazione deve avvenire obbligatoriamente all'interno del sito oggetto di bonifica.

Altrimenti, spiega il Dicastero, si andrebbe contro la ratio "agevolatrice" della norma che è finalizzata a consentire, per la depurazione, l'utilizzo di impianti industriali esistenti. Quindi anche se esterni al sito, purché idonei al trattamento dei contaminati presenti nelle acque emunte.

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