Agenzia delle entrate: niente reverse charge per gli impianti agrivoltaici avanzati
L'Agenzia delle entrate ha chiarito che l'installazione di impianti agrivoltaici avanzati su terreni agricoli non può beneficiare del regime Iva del reverse charge (inversione contabile).
La richiesta è stata presentata da un imprenditore agricolo che intende realizzare un impianto agrivoltaico avanzato, e ha chiesto se, analogamente a quanto già avvenuto per un precedente impianto fotovoltaico su serre, potesse applicare il reverse charge anche a questo nuovo progetto. Ricordiamo che il reverse charge (cioè l'inversione contabile) è un meccanismo speciale per l'Iva in cui non è il fornitore, ma chi riceve il bene o il servizio a dover versare l'imposta.
L'Agenzia ha ricordato che il reverse charge si applica unicamente a prestazioni relative a edifici, come definite dalla normativa e dalla prassi amministrativa. Inoltre, già con la circolare n. 14/E del 2015 l'Agenzia aveva chiarito che la disposizione non può essere estesa genericamente a tutti i beni immobili, ma solo ai fabbricati e alle loro pertinenze.
Gli impianti agrivoltaici, pur integrando attività agricola e produzione elettrica, sono installati su terreni agricoli e non presentano il necessario nesso funzionale con un edificio. Di conseguenza, non rientrano nell'ambito applicativo della norma che consente l'uso del reverse charge.
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