Commissione Ue: via libera a più investimenti su rinnovabili e tecnologie pulite
Bruxelles dà il via a un nuovo capitolo della politica industriale europea: la Commissione ha adottato la disciplina sugli aiuti di Stato per l'industria pulita, un quadro normativo pensato per sostenere in modo mirato e stabile gli investimenti pubblici nei settori chiave della transizione ecologica.
Al centro del provvedimento – che resterà in vigore fino al 2030 – la promozione delle energie rinnovabili, della decarbonizzazione industriale e della produzione di tecnologie pulite in Europa.
Un'attenzione particolare è riservata alla diffusione delle energie rinnovabili e dei combustibili a basse emissioni di carbonio. Le nuove norme prevedono una “procedura accelerata” per i regimi di sostegno a impianti eolici, fotovoltaici e ad altre tecnologie pulite, riconoscendo alle rinnovabili un ruolo essenziale per il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal.
Allo stesso tempo, la Commissione apre alla possibilità di sostenere la produzione di idrogeno a basse emissioni, in particolare per quei settori industriali difficili da decarbonizzare dove le alternative a basso impatto non sono ancora economicamente accessibili.
Il testo introduce anche meccanismi per favorire l'integrazione delle fonti rinnovabili intermittenti, come il solare e l'eolico, all'interno dei sistemi energetici nazionali. In questo contesto, gli Stati membri potranno finanziare capacità di riserva attraverso modelli di remunerazione definiti come “obiettivo”, pensati per garantire un approvvigionamento elettrico stabile in un sistema sempre più dominato dalle fonti pulite.
Per le imprese energivore, esposte alla concorrenza internazionale e gravate da costi elevati, gli Stati membri potranno concedere riduzioni temporanee delle tariffe elettriche, a patto che siano abbinate a impegni concreti di investimento nella decarbonizzazione dei processi produttivi.
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