Divieto di distruzione dell'invenduto, deroghe in arrivo
Milano, 1 luglio 2025 - 18:29

Divieto di distruzione dell'invenduto, deroghe in arrivo

L'attuale normativa europea in vigore sull'ecodesign sostenibile impone il divieto di distruggere prodotti tessili invenduti, ma le imprese, secondo un nuovo provvedimento in corso di approvazione da parte dell'Ue, potrebbero in determinati casi essere legittimate a non farlo.

La novità è prevista da una proposta di regolamento presentata dalla Commissione europea il 30 giugno 2025 e sottoposta fino al 25 luglio 2025 al giudizio degli stakeholder. Il vigente regolamento 2024/1781/Ue sulla progettazione sostenibile dei prodotti prevede che dal 19 luglio 2026 è vietata la distruzione dei prodotti di consumo non piazzati sul mercato elencati all'allegato VII al regolamento. Si tratta di determinati beni tessili e calzature.

Nello schema di provvedimento in discussione tra gli operatori in parola la Commissione europea ha definito le condizioni alle quali le imprese potranno chiedere una deroga al divieto di distruzione dello stock che non sono riusciti a vendere. Tra queste l'impraticabilità per il bene tessile di essere preparato per il riutilizzo ad esempio perché è non è possibile rimuovere le etichette o le caratteristiche di design. Oppure perché il prodotto a causa di difetti di progettazione o fabbricazione non è idoneo allo scopo per cui è stato concepito e gli interventi di rimessa a nuovo non sono tecnicamente realizzabili. O ancora, pur essendo stato consegnato a un'associazione come bene donato, non si è trovato un destinatario.

Le aziende dovranno predisporre la documentazione che provi il diritto alla deroga al divieto di distruzione e tenerla a disposizione delle Autorità competenti per 10 anni. Al gestore cui vengono conferiti tali beni invenduti per il trattamento come rifiuti sarà consegnata una dichiarazione sulla deroga di cui gode l'impresa.

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