Report 2025 spazi verdi: alberi nelle città siano strutturali
Il verde delle città deve precedere l'urbanistica, non inseguirla - si evince dal Rapporto 2025 sullo stato degli spazi verdi cittadini elaborato dal relativo Comitato - diventando parte integrante della pianificazione del territorio.
Istituito dalla legge 14 gennaio 2013, n. 10, il Comitato per lo sviluppo del verde pubblico svolge, tra i suoi compiti, quello di predisporre una relazione annuale al Parlamento recante i risultati del monitoraggio del verde nelle città, prospettando gli interventi necessari a garantire la piena attuazione della normativa di settore.
Nella Relazione 2025, diffusa nel settembre, l'Organismo rileva come – a distanza di oltre 10 anni dalla normativa del 2013 — il verde urbano non sia ancora sistematicamente integrato nei processi di pianificazione territoriale. Una situazione riconducibile a una pluralità di fattori: difficoltà applicative, discontinuità amministrative, carenze di risorse e assenza di standard comuni.
Il Comitato sostiene che lo spazio dedicato alle piante non può più essere trattato come elemento accessorio o compensativo, ma va riconosciuto come componente strutturale della progettazione del territorio della città.
C'è poi la sfida che arriva dal regolamento europeo 2024/1991/Ue sul ripristino della natura che impegna gli Stati a pianificare le azioni di recupero degli ecosistemi degradati, tra cui quelli inseriti in contesti urbani. Gli obblighi europei richiedono una nuova fase di coordinamento multilivello, verificando come allineare le strategie comunali sul verde urbano e la biodiversità agli obiettivi europei vincolanti.
Infine, il Comitato si propone di aggiornare le linee guida tecniche per la progettazione e la gestione sostenibile del verde urbano, punto di riferimento per i criteri ambientali minimi (Cam) obbligatori negli appalti pubblici per il servizio di gestione del verde pubblico normati dal Dm 10 marzo 2020.
Documenti di riferimento
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"Ripristino della natura", cosa prevede il nuovo regolamento Ue
Il continuo degradarsi degli ambienti naturali ha portato l'Unione europea ad imporre agli Stati membri, mediante un atto immediatamente vincolante (il regolamento 2024/1991/Ue), l'adozione di azioni mirate per ripristinarne e poi mantenerne il buono stato. Nell'approfondimento si offre l'analisi della disciplina recata dal nuovo regolamento, in vigore dal 18 agosto 2024, che individua gli ecosistemi coinvolti, gli obiettivi da raggiungere e gli obblighi degli Stati. Aggiornato al regolamento europeo del maggio 2025 che definisce il format unico per redigere i Piani nazionali di ripristino.
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Criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde
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Regolamento Parlamento europeo e Consiglio Ue 2024/1991/Ue
Ripristino della natura
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Sviluppo spazi verdi urbani - Modifiche alla legge 29 gennaio 1992, n. 113 - Istituzione del Comitato per lo sviluppo del verde pubblico
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Relazione Comitato per lo sviluppo del verde pubblico settembre 2025
Relazione annuale alle Camere 2025