Enea e Cti, cresce l'efficienza energetica degli edifici italiani
Migliora la qualità energetica del patrimonio edilizio italiano. È quanto emerge dal Rapporto annuale 2025 sulla certificazione energetica degli edifici, elaborato da Enea e Comitato termotecnico italiano (Cti).
Nel 2024 gli edifici residenziali più efficienti (classi A4-B) raggiungono il 20% del totale, mentre quelli meno performanti (F-G) scendono al 45,3%. Risultati positivi anche nel non residenziale, dove le classi A4-B arrivano al 20% e le F-G si riducono al 30,9%.
Questi dati, basati su oltre 1,2 milioni di attestati di prestazione energetica (Ape) emessi nel 2024 e registrati nel Sistema Informativo sugli Ape (Siape), sottolineano i progressi nella qualità e nell'affidabilità dei dati grazie a nuovi controlli semantici preventivi sugli attestati.
Tra le novità, l'avvio del Catasto energetico unico (Ceu), che integrerà le banche dati sugli impianti termici e sugli Ape, e il potenziamento del Portale nazionale sulla prestazione energetica degli edifici (Pnpe2), che offrirà ai cittadini il "Passaporto dell'Immobile" e il Sistema esperto per la prestazione energetica (Sepe), con simulazioni di costi, risparmi e incentivi.
Inoltre, un sondaggio condotto da Cti e Anaci su 1.500 amministratori di condominio mostra che il 77,7% riconosce l'importanza dell'efficienza energetica e dell'Ape, ma persistono ostacoli legati a vincoli economici e burocratici.