CdS su correttivo Testo unico Fer: numerosi i punti critici

Nel parere n. 1165 del 4 novembre 2025, il Consiglio di Stato si è espresso sullo schema di decreto legislativo che modifica il cosiddetto Testo Unico Rinnovabili (Dlgs 190/2024). Le integrazioni proposte dal Legislatore nazionale si sono rese necessarie alla luce delle più recenti disposizioni europee, che invitano gli Stati membri a semplificare i procedimenti autorizzativi per favorire lo sviluppo delle energie da fonti rinnovabili.

Il primo rilievo formulato dal Consiglio di Stato riguarda il procedimento di adozione dello schema di decreto. I giudici segnalano infatti la mancanza della documentazione sulle proposte del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa, nonché l’assenza del concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro della cultura. Manca inoltre l'intesa con la Conferenza unificata.

Il testo sottoposto a parere contiene numerose disposizioni che incidono sulla regolazione dell'impatto territoriale degli impianti Fer, materia su cui sono rilevanti anche le competenze delle Regioni e degli Enti locali.  L'assenza di un adeguato coordinamento tra i diversi soggetti istituzionali rappresenterebbe quindi un rilievo di natura sostanziale.

Tra le modifiche al Testo unico c'è anche la norma secondo cui i progetti ricadenti nel regime di attività libera sono considerati compatibili "con gli strumenti urbanistici e con i regolamenti edilizi vigenti” se ricadono nelle aree idonee o nelle zone di accelerazione. Ma i giudici di Palazzo Spada chiedono di riformulare la disposizione sulla definizione delle aree di accelerazione (articolo 12 del Dlgs 190/2024) inserendo una previsione espressa sulla garanzia di coinvolgimento degli enti locali, così come stabilito per l'individuazione delle aree idonee e non idonee.