Energia Ue 2025: boom di rinnovabili, ma efficienza e costi frenano la transizione
Milano, 10 novembre 2025 - 12:30

Energia Ue 2025: boom di rinnovabili, ma efficienza e costi frenano la transizione

a cura di Olindo Casullo

La Commissione europea ha pubblicato il rapporto annuale sullo stato dell'Unione dell'Energia, che fotografa un'Europa sempre più indipendente dai combustibili fossili ma ancora alle prese con costi energetici elevati e ritardi sull'efficienza.

Secondo Bruxelles, senza un forte incremento degli investimenti – stimati in 660 miliardi di euro l'anno fino al 2030 – l'Unione rischia di non raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica e competitività industriale.

Le energie rinnovabili coprono oggi il 47% del mix elettrico dell'Ue, un risultato senza precedenti. Fotovoltaico ed eolico guidano la crescita, spinti da procedure di autorizzazione più rapide, incentivi mirati e nuovi strumenti finanziari europei. La Commissione punta ora a rafforzare i cosiddetti "tripartite agreements" – partenariati tra Stati membri, industria e produttori – per sbloccare nuovi investimenti e garantire una produzione stabile di energia pulita.

La Commissione europea sottolinea la necessità di accelerare il ritmo di ristrutturazione energetica degli edifici e di intensificare gli sforzi per decarbonizzare ed elettrificare il riscaldamento. Dopo il picco del 2022 (2,8 milioni di pompe di calore installate), la crescita è rallentata a 2 milioni nel 2024. In parallelo, il solare fotovoltaico su tetto ha raggiunto 338 GW a fine 2024 e le batterie di accumulo circa 66 GW nel primo trimestre 2025, migliorando stabilità di rete e integrazione delle rinnovabili. Tuttavia, gli sforzi nazionali restano insufficienti per un parco edilizio a emissioni zero entro il 2050, traguardo che richiede un'attuazione rapida della nuova direttiva EPBD.

Le importazioni di combustibili fossili rimangono consistenti – circa 375 miliardi di euro nel 2024 – ma la dipendenza dal gas russo è ormai ridotta al 12%, contro il 45% del 2021. Nonostante i progressi, i prezzi dell'energia in Europa restano sensibilmente più alti rispetto a quelli di Stati Uniti e Asia, con effetti diretti sulla competitività delle imprese europee.

Pagine correlate