Dl Energia in Gazzetta ufficiale: Governo spinge sulle aree idonee

La misura, motivata dalla necessità e dall'urgenza di garantire il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr,  ricolloca la materia delle aree idonee nel Dlgs 190/2024 (Testo unico Fer), superando tutti i problemi che sono nati attorno al Dm del 21 giugno 2024 (Dm aree idonee).

Il decreto individua principalmente quali zone sono considerate idonee all'installazione di impianti da fonti rinnovabili. I nuovi articoli inseriti stabiliscono un ventaglio di luoghi "a procedura semplificata": rientrano in questa categoria le aree già occupate da impianti della stessa fonte, oggetto di rifacimento o potenziamento, purché non si superi il limite del 20% dell'area originaria e con il divieto assoluto di ampliamento per il fotovoltaico a terra in aree agricole. 

Sono poi ritenuti idonei i siti inquinati in bonifica, le cave e le miniere dismesse o degradate, le discariche chiuse e una serie di infrastrutture strategiche che comprendono ferrovie, aeroporti, beni del demanio militare, della giustizia e dell'interno, oltre a immobili statali non destinati a valorizzazione.

Per alcune tecnologie, come il fotovoltaico e il biometano, il perimetro si amplia ulteriormente, includendo stabilimenti industriali, fasce adiacenti alla rete autostradale, invasi idrici e aree pertinenziali di impianti del servizio idrico integrato. 

L'intervento normativo interessa anche il mare. Vengono riconosciute come idonee le aree individuate nei piani di gestione dello spazio marittimo e introduce ulteriori semplificazioni per l'impiego di piattaforme petrolifere in disuso e per gli impianti eolici realizzabili all'interno dei porti, con potenza fino a 100 MW. 

Le Regioni sono chiamate, entro centoventi giorni dall'entrata in vigore del decreto, ad adottare con legge propria una mappatura aggiuntiva delle aree idonee, coerente con i criteri nazionali.