Definizione di biomassa: ammessi gli scarti del legno non inquinati

Lo ha stabilito il Consiglio di Stato con la sentenza n. 9238/2025, accertando l’ammissibilità del materiale biodegradabile proveniente da industrie collegate alla silvicoltura – come i mobilifici – se gli scarti di legno rientrano nella definizione di biomassa prevista dal Codice dell'Ambiente.

La richiesta di ammissibilità, finalizzata al rilascio dei certificati verdi e all’accesso agli incentivi, era stata presentata da una società titolare di un impianto termoelettrico, alimentato da biomasse da filiera corta; ammissibilità che in più occasioni il Ministero dell'Agricoltura ha negato.

I giudici, esaminando la definizione di biomassa contenuta nell’articolo 237-ter del Dlgs 152/2006 e negli allegati, hanno chiarito che il concetto di “biomassa” utilizzabile negli impianti a biogas è estremamente ampio.

La normativa, infatti, oltre alla qualifica soggettiva dell’impresa (collegata alla silvicoltura), prevede anche un criterio oggettivo: è considerato biomassa combustibile il materiale biodegradabile non contaminato da inquinanti. Non esiste, invece, alcuna esplicita esclusione degli scarti di legno provenienti dai mobilifici.

Pertanto, in assenza di un divieto normativo e considerata l'inclusione di tali materiali nella nozione di biomassa, la decisione ministeriale di negare l'ammissibilità è stata ritenuta un evidente eccesso di potere, adottato senza un'adeguata istruttoria tecnica e scientifica volta a escludere la natura biodegradabile del materiale.