Ordinanza Corte di Cassazione Sezioni Unite civili 12 novembre 2020, n. 25578
Rumore - Energia - Impianti eolici - Autorizzazione - Articolo 12, Dlgs 387/2003 - Immissioni rumorose - Superamento della normale tollerabilità - Articolo 844, Codice civile - Azione per la cessazione delle immissioni o la riduzione del rumore - Richiesta di risarcimento danni derivanti dalle immissioni rumorose - Articolo 2043, Codice civile - Giurisdizione del Giudice ordinario - Sussistenza
Se non si mette in discussione la legittimità dell'autorizzazione, sull'azione inibitoria per fare cessare il rumore "non tollerabile" prodotto da impianti eolici decide il Giudice ordinario non quello amministrativo.
La Corte di Cassazione civile a Sezioni Unite con la ordinanza 12 novembre 2020, n. 25578 ha ribadito una linea giurisprudenziale consolidata in materia di giurisdizione. La vicenda concerneva le doglianze dei proprietari di terreni e abitazioni vicine a un gruppo di aerogeneratori eolici regolarmente autorizzati dalla Regione Puglia. Dagli atti di causa emerge come l'azione proposta dai ricorrenti non è diretta all'annullamento del provvedimento autorizzativo dell'impianto e specificamente della installazione degli aerogeneratori limitrofi alla proprietà degli attori, né presuppone l'accertamento, sia pure incidentale, della illegittimità dell'autorizzazione, ma si fonda sull'accertamento del mancato rispetto dei limiti di tollerabilità delle immissioni rumorose (articolo 844, Codice civile) e sulla correlata richiesta di risarcimento danni causati dal rumore, ex articolo 2043, Codice civile, in base al principio del neminem laedere.
Pertanto la Suprema Corte a Sezioni Unite ha confermato il principio per il quale spetta alla giurisdizione del Giudice ordinario la controversia nella quale il privato chieda di accertare che gli aerogeneratori di un vicino parco eolico generano immissioni rumorose, moleste e intollerabili, con effetti pregiudizievoli sia al bene primario della salute dell'attore e dei suoi familiari sia al valore economico della sua proprietà, e domandi l'emissione delle conseguenti pronunce inibitorie e risarcitorie. (FP)
Corte di Cassazione
Ordinanza 12 novembre 2020, n. 25578
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