Dm Transizione ecologica 15 settembre 2022
Istituzione del Tavolo tecnico permanente sulle materie prime critiche
Ultima versione coordinata con modifiche al 06/12/2025
Ministero della transizione ecologica
Decreto 15 settembre 2022
(Atto pubblicato ex articolo 32, legge 69/2009 sul sito web del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica (già Mite) il 15 settembre 2022)
Il Ministero della transizione ecologica
e
Il Ministero dello sviluppo economico
Vista la legge 8 luglio 1986, n. 349, recante "Istituzione del Ministero dell'ambiente e norme in materia di danno ambientale";
Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante "Disciplina dell'attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri";
Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241, e s.m.i., recante "Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi";
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, e s.m.i., recante "Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59";
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e s.m.i., recante "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche";
Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e s.m.i., recante il "Testo unico delle norme in materia ambientale" e, in particolare, l'articolo 57-bis;
Visto il decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, recante "Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri", con il quale è stato istituito il Ministero dello Sviluppo Economico, al quale sono state trasferite le competenze del Ministero delle Attività Produttive, istituito dal decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300;
Vista la legge 6 novembre 2012, n. 190, recante "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione";
Visto il decreto del Presidente della Repubblica in data 12 febbraio 2021, pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana, Serie generale, n. 38 del 15 febbraio 2021, con il quale il dott. Giancarlo Giorgetti è stato nominato Ministro dello sviluppo economico;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica in data 12 febbraio 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, Serie Generale, n. 38 del 15 febbraio 2021, con il quale il prof. Roberto Cingolani è nominato Ministro della Transizione Ecologica;
Visto il decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 aprile 2021, n. 55, recante "Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri";
Visto il Piano nazionale di ripresa e resilienza approvato dal Consiglio dei Ministri il 29 aprile 2021 e approvato dal Consiglio dell'Unione europea con decisione di esecuzione del Consiglio dell'Unione europea n. 2021/10160 del 13 luglio 2021 relativa all'approvazione della valutazione del piano, in particolare, la Missione 2 Rivoluzione verde e transizione ecologica, M2C1 1.1, Strategia nazionale per l'economia circolare;
Visto il decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla legge 1 luglio 2021, n. 101, recante "Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti";
Visto il decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2021, n. 113, recante "Misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche Amministrazioni funzionale all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e per l'efficienza della giustizia";
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 luglio 2021, n. 128, e s.m.i., recante: "Regolamento di organizzazione del Ministero della transizione ecologica";
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 luglio 2021, n. 149, recante: "Regolamento di organizzazione del Ministero dello sviluppo economico";
Considerato che, in data 3 settembre 2020, la Commissione europea ha presentato un piano d'azione per le materie prime critiche, l'elenco delle materie critiche del 2020 e uno studio prospettico sulle materie prime critiche per le tecnologie e i settori strategici con orizzonte temporale il 2030 e il 2050, che mira a: sviluppare catene del valore resilienti per gli ecosistemi industriali dell'Ue; ridurre la dipendenza dalle materie prime critiche primarie mediante l'uso circolare delle risorse, i prodotti sostenibili e l'innovazione; rafforzare l'approvvigionamento interno di materie prime nell'Ue; diversificare l'approvvigionamento dai paesi terzi e rimuovere le distorsioni del commercio internazionale, nel pieno rispetto degli obblighi internazionali dell'Ue;
Considerato che il progetto Scrreen, finanziato dall'Ue, ha lanciato una campagna di comunicazione multilingue per aumentare la consapevolezza dell'importanza delle materie prime nella vita quotidiana e per l'attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile;
Considerato la Strategia nazionale per l'economia circolare, adottata con decreto ministeriale il 24 giugno 2022, n. 259;
Considerato che, in data 29 settembre 2020, la Commissione europea ha lanciato l'European raw material alliance (Erma), un'Alleanza per ridurre le dipendenze dalle materie prime non energetiche per le catene del valore industriali, essenziali per la transizione economica contemplata nel Green Deal europeo e che alla stessa il Ministero della transizione ecologica ed il Ministero dello sviluppo economico hanno aderito;
Considerato che, in data 24 novembre 2021, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sulla Strategia europea per le materie prime critiche, nella quale si fa riferimento alla necessità di rafforzamento dell'attività estrattiva primaria negli Stati membri, in aggiunta alle misure di eco-design, recupero e riciclo dei materiali e diversificazione delle materie prime utilizzate;
Considerato che, in data 8 dicembre 2021, la Commissione europea ha pubblicato il documento "Principi dell'Ue per le materie prime sostenibili", in collaborazione con il gruppo di esperti della Commissione "Approvvigionamento di materie prime", che comprende una serie di principi volontari dell'Ue per le materie prime sostenibili: principi sociali, economici e di governance, ambientali;
Considerato che in data 2 marzo 2022 la Commissione europea ha avviato le attività di aggiornamento della lista delle materie prime critiche, la cui pubblicazione è prevista per il 2023 e che a maggio 2022 il progetto Scrreen2, proroga del progetto Scrreen, continuerà a rafforzare e sviluppare una rete di esperti dell'Ue e una comunità che copra tutte le materie prime sottoposte a screening nel 2020 nella valutazione Crm;
Considerato che nella comunicazione RepowerUe, pubblicata il 18 maggio 2022, la Commissione ha annunciato di voler lavorare su una proposta legislativa sulle materie prime, con l'obiettivo di rafforzare la catena del valore europea attraverso l'identificazione delle risorse naturali, i progetti di sviluppo e l'estrazione delle materie prime, garantendo al tempo stesso un elevato livello di protezione dell'ambiente e la promozione dell'economia circolare;
Rilevato che, in Italia, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) prevede numerosi investimenti per la transizione ecologica e digitale e per la mobilità sostenibile, che sono dipendenti dalla capacità di approvvigionamento sostenibile e competitivo di materie prime critiche;
Rilevato che l'estrazione e raffinazione delle materie prime critiche per l'Unione europea sono settori di attività attualmente concentrati in aree geografiche esterne all'Unione e che ogni fluttuazione negativa della produzione o dell'approvvigionamento ha ripercussioni sull'industria nazionale ed europea;
Rilevato che il tema dell'approvvigionamento sicuro e sostenibile delle materie prime critiche è stato individuato come prioritario dai Paesi dell'Unione europea e che l'emergenza pandemica prima ed il conflitto ucraino poi, hanno acuito le criticità già presenti;
Rilevato che il conflitto russo-ucraino ha reso urgente la necessità di monitorare e garantire l'approvvigionamento delle materie prime critiche, coordinando l'azione dei diversi attori istituzionali coinvolti;
Vista la riunione del Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite) del 6 luglio 2022, durante la quale è stata indicata la formalizzazione del Tavolo tecnico permanente sulle materie prime critiche con decreto interministeriale del Ministro della transizione ecologica e del Ministro dello sviluppo economico;
Ritenuto necessario procedere a un efficace coordinamento delle attività relative alle materie prime critiche tramite l'istituzione in via permanente di un Tavolo tecnico;
Decretano
Articolo 1
Istituzione e obiettivi del Tavolo tecnico sulle materie prime critiche
1. È istituito il Tavolo tecnico permanente sulle materie prime critiche.
Articolo 2
Finalità
Il Tavolo ha come finalità di assicurare il necessario coordinamento e confronto fra i partecipanti in merito alla produzione e all'approvvigionamento di materie prime critiche, con i compiti di cui all'articolo 4.
Articolo 3
Composizione del Tavolo tecnico sulle materie prime critiche
1. Il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero della transizione ecologica coordinano il tavolo e nominano i propri referenti, nel numero di 2 per ciascun Ministero.
2. Il Tavolo tecnico, di cui all'articolo 2, è composto da un rappresentante di ciascuna delle seguenti organizzazioni:
— Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile;
— Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, Dipartimento per il Servizio geologico d'Italia e Centro nazionale dei rifiuti e dell'economia circolare;
— Istat, Istituto nazionale di statistica, Direzione centrale per le statistiche economiche e Direzione centrale per le statistiche ambientali e territoriali;
— Cnr, Centro nazionale delle ricerche;
— Rse, Ricerca sistema energetico;
— Asi, Agenzia spaziale italiana;
— Criet, Centro di ricerca interuniversitario in economia del territorio;
— Seeds, Centro di ricerca sustainability environmental economics and dynamic studies;
— C.i.n.i.geo, Consorzio interuniversitario nazionale pe l'ingegneria per le georisorse;
— Green, Centro di ricerca sulla geografia, le risorse naturali, l'energia, l'ambiente e le reti;
— Confindustria, Confederazione generale dell'industria italiana;
— Assorisorse, Risorse naturali ed energie sostenibili;
— Assofermet, Associazione nazionale dei commercianti in ferro e acciaio – metalli non ferrosi – rottami ferrosi e ferramenta e affini;
— Assofermet metalli;
— Assomarmomacchine, Associazione italiana marmomacchine;
— Anepla, Associazione nazionale estrattori produttori lapidei e affini;
— Aitec, Associazione italiana tecnica economica del cemento;
— Unirima, Unione nazionale imprese recupero e riciclo maceri;
— Ance, Associazione nazionale costruttori edili;
— Cnc Raee, Centro nazionale di coordinamento rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche;
— Cncpa, Centro nazionale di coordinamento pile e accumulatori;
— Cobat Raee, Consorzio per la raccolta e il riciclo dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche;
— Erion Compliance organization S.c.a.r.l.;
— Eit Raw materials.
— Altri Enti, organizzazioni e Dicasteri potranno essere associati in funzione delle necessità e del progresso delle attività.
3. Ciascun Ente o organizzazione provvederà alla nomina di un rappresentante, secondo le rispettive procedure interne, comunicandolo alla Segreteria tecnica del Tavolo.
4. La composizione del Tavolo è pubblicata sul sito del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero della transizione ecologica.
5. I componenti del Tavolo tecnico possono essere sostituiti da un supplente quando impossibilitati a partecipare alla riunione per legittimo impedimento, comunicandone preventivamente il nominativo alla Segreteria tecnica.
6. Il Tavolo tecnico può operare avvalendosi di distinti gruppi di lavoro individuati in sede di coordinamento ai sensi dell'articolo 5.
Articolo 4
Compiti del Tavolo tecnico
1. Il Tavolo tecnico di cui all'articolo 1:
a) formula proposte per una strategica nazionale di approvvigionamento delle materie prime critiche, sia per lo sfruttamento delle risorse del paese, seguendo i principi di urban mining, eco-design e attività mineraria sostenibile e realizzando le possibilità offerte dalle Best Available Technology (Bat);
b) elabora proposte per eventuali iniziative normative dei competenti ministeri che supportino iniziative e investimenti per la sostenibilità e resilienza degli approvvigionamenti delle materie prime critiche strategiche, anche considerando le best practices a livello europeo e mondiale;
c) raccoglie informazioni, qualitative e quantitative, per singola materia prima critica e per i relativi prodotti in termini di domanda e offerta potenziale con orizzonte 2050;
d) svolge attività di analisi anche a livello internazionale;
e) formula proposte per le possibili attività di informazione dell'opinione pubblica, di concerto con il Ministero della transizione ecologica e le istituzioni competenti;
f) fornisce elementi e valutazioni per la definizione, ad opera dei competenti organi, di una lista di materie prime critiche per l'Italia, considerando le emergenti esigenze delle imprese nazionali;
g) fornisce elementi per informare, almeno semestralmente, il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite) circa lo sviluppo delle attività di cui alle lettere a) e b) e delle altre attività ritenute di rilevanza, e avanza eventuali proposte al fine di prevenire l'indisponibilità di materie prime critiche per settori, filiere, prodotti funzionali e utili al processo di transizione ecologica ed energetica.
Articolo 5
Funzionamento
1. Per lo svolgimento delle attività di competenza, il Tavolo dispone di una Segreteria tecnica con funzioni di supporto tecnico-organizzativo, individuata presso la Direzione generale per la politica industriale, l'innovazione e le Pmi del Ministero dello sviluppo economico.
2. Le riunioni del Tavolo tecnico si svolgono ordinariamente in modalità telematica, fatte salve specifiche esigenze che richiedono la convocazione in presenza.
Articolo 6
Obblighi di riservatezza
1. È previsto l'obbligo di riservatezza relativo alle attività svolte, attuato mediante la sottoscrizione, da parte di ogni componente del Tavolo, di un apposito impegno, che, nel rispetto della vigente normativa, ne definisce termini ed oggetto.
Articolo 7
Esperti
1. Il Tavolo tecnico può richiedere ai competenti organi dei ministeri o enti partecipanti l'individuazione, senza oneri a carico della finanza pubblica, di esperti, qualora la complessità dell'attività richieda un supporto tecnico, che sono ammessi alla partecipazione al Tavolo.
Articolo 8
Disposizioni finali
1. Dal presente decreto non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
2. I componenti non hanno diritto ad alcun compenso per la partecipazione al Tavolo tecnico e ai Gruppi di lavoro
3. Il presente decreto è pubblicato sul sito internet del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero della transizione ecologica.