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Territorio
Giurisprudenza

Sentenza Consiglio di Stato 2 ottobre 2023, n. 8610

Territorio - Beni culturali e paesaggistici - Autorizzazione paesaggistica ex articolo 146, Dlgs 42/2004 - Parere obbligatorio e vincolante della Soprintendenza - Natura istruttoria - Esclusione - Natura decisoria - Sussistenza - Co-gestione della funzione tra Regione o Comune delegato e Soprintendenza - Sussistenza - Silenzio-assenso tra pubbliche Amministrazioni ex articolo 17-bis, legge 241/1990 - Applicazione al parere della Soprintendenza - Sussistenza - Parere della Soprintendenza reso tardivamente in Conferenza di servizi - Effetti - Tamquam non esset (come non espresso) - Sussistenza

Secondo il Consiglio di Stato, Sezione IV, il "parere della Soprintendenza reso tardivamente nell'ambito di una Conferenza di servizi è tamquam non esset", ossia come non ci fosse stato.
Una decisione quella contenuta nella sentenza del Consiglio di Stato 2 ottobre 2023, n. 8610 che si discosta da un filone giurisprudenziale di senso contrario. Secondo tale pronuncia, l'articolo 17-bis della legge 241/1990 fissa le regole del silenzio-assenso tra Amministrazioni: esso si applica genericamente a tutti i provvedimenti e le decisioni cd. "a doppia chiave", cioè nelle ipotesi di co-gestione della funzione. Una Amministrazione trasmette uno schema di provvedimento ad un'altra dalla quale ricevere un contributo (nulla osta, concerto, assenso, parere) indispensabile per il formarsi del provvedimento. Nel caso non venga rilasciato nei termini (90 giorni nel caso di "interessi ambientali") il parere risulta positivamente acquisito (silenzio-assenso). Ciò risponde alle esigenze di celerità amministrativa e buon andamento dell'Amministrazione (articolo 97, Costituzione) sottese alla "riforma Madia" ex legge 124/2015.
Nel caso dell'autorizzazione paesaggistica ex articolo 146, Dlgs 42/2004 ci troviamo, secondo i Giudici, di fronte ad un ruolo co-decisorio della Soprintendenza, chiamata ad un parere vincolante cui l'Ente competente non può discostarsi e che forma il contenuto finale del provvedimento (rigetto o accoglimento). In altre parole il parere della Soprintendenza non è "istruttorio" ma "decisorio" e non può sottrarsi alla regola dell'articolo 17-bis della legge 241/1990 (silenzio-assenso tra Amministrazioni).
Per i Giudici dovrà essere cura della Soprintendenza non fare spirare il termine per esprimere il parere (in quel caso il Comune o la Regione comunque provvedono), e dall'altro l'Ente competente nel rilascio o diniego dell'autorizzazione dovrà valutare comunque l'interesse pubblico affidato alla cura della Soprintendenza interpellata e rimasta inerte, tutelando il paesaggio ugualmente protetto dalla Costituzione. (FP)

Consiglio di Stato

Sentenza 2 ottobre 2023, n. 8610