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Il raggiungimento degli obiettivi comunitari per il 2010 nei settori elettricità e trasporti viene considerato “improbabile”; l’Italia migliora nel mercato elettrico, ma sui biocarburanti siamo lontani dagli obiettivi.

"Employ-RES. L'impatto delle energie rinnovabili sulla crescita economica e l'occupazione nell'Unione Europea" è questo il titolo di una ricerca finanziata dal Dipartimento Energia e Trasporti della Commissione Europea.

"Employ-RES. L'impatto delle energie rinnovabili sulla crescita economica e l'occupazione nell'Unione Europea" è questo il titolo di una ricerca finanziata dal Dipartimento Energia e Trasporti della Commissione Europea.

Il Parlamento europeo, con il voto favorevole dello scorso 21 aprile, ha approvato in via definitiva il terzo pacchetto di misure per il mercato interno dell’energia proposte dalla Commissione nel settembre 2007.

Proprio nel giorno in cui, grazie al decreto incentivi, arriva l'ok finale alla conversione a carbone della centrale di Porto Tolle, la Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato approva un emendamento che potrebbe permetterne l'ampliamento.

Era previsto nella Finanziaria 2008: a partire dal 2010 niente più elettrodomestici di classe energetica inferiore alla classe A e dal 2011 via le lampadine ad incandescenza, ma un emendamento della maggioranza di Governo ha, per ora, annullato tutto.

Si è concluso con la redazione di una “Carta sulla biodiversità” e le solite dichiarazioni d’intenti il G8 sull’ambiente tenutosi a Siracusa tra il 22 e il 24 aprile.

Perchè una tecnologia come il solare termico, vantaggiosa per tutti a livello economico, occupazionale, imprenditoriale e ambientale, stenta a decollare in Italia?

Insieme a una serie di misure realmente incentivanti – come quelle pensate per rilanciare in chiave ecologica il settore dell’auto – il decreto incentivi (legge 9 aprile 2009, n. 33) introduce misure che destano sconcerto.

Gli edifici costruiti dopo il 31 dicembre 2018 dovranno essere autosufficienti dal punto di vista energetico, ovvero dovranno produrre la stessa quantità di energia che consumano: è quanto propone un rapporto della Commissione Industria del Parlamento EU.