Titolo a costruire e esercire, variante urbanistica e altri atti
In caso di esito positivo dei lavori della Conferenza dei servizi, l'Autorizzazione unica ottenuta si configura come un documento che "sostituisce a tutti gli effetti ogni autorizzazione, nulla osta o atto di assenso comunque denominato di competenza delle amministrazioni coinvolte".
Questa disposizione delle Linee guida nazionali prevale su eventuali differenti disposizioni regionali o provinciali emanate in precedenza.
Costruzione e esercizio dell'impianto
L'Autorizzazione unica costituisce titolo a costruire e a mettere in esercizio l'impianto, le opere connesse e le infrastrutture indispensabili in conformità al progetto approvato e nei termini previsti per la sua realizzazione. Il proponente deve realizzare l'impianto secondo le prescrizioni contenute nell'Autorizzazione unica. In caso di mancato rispetto delle prescrizioni, previa diffida ad adempiere da parte della Regione e inutile decorso del tempo, l'Autorizzazione unica decade.
Ove occorre l'autorizzazione costituisce dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza (quindi titolo ai fini dell'esproprio).
Per la realizzazione di opere private di pubblica utilità (sia l'impianti sia le opere connesse) l'Autorità che procede all'esproprio è l'Ente che ha rilasciato l'autorizzazione unica.
Nota bene: ai sensi delle Linee guida nazionali, alla domanda di Autorizzazione unica va allegata la richiesta di dichiarazione di pubblica utilità delle opere connesse e di apposizione del vincolo preordinato all'esproprio, corredata dalla documentazione riportante l'estensione, i confini ed i dati catastali delle aree interessate ed il piano particellare.
Variante allo strumento urbanistico
"Ove occorra, l'autorizzazione unica costituisce di per sè variante allo strumento urbanistico".
Nota bene: nel caso in cui gli impianti siano ubicati in zone classificate agricole, l'Autorizzazione unica "non dispone la variante dello strumento urbanistico". Nell'ubicazione in aree agricole si dovrà tenere conto delle disposozioni in materia di sostegno nel settore agricolo, con riferimento particolare alle tradizioni agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità, e del patrimonio culturale e del paesaggio rurale.
Le prescrizioni ambientali
Nel provvedimento sono contenute anche le prescrizioni ambientali relative alla realizzazione dell'impianto, eventualmente richieste al proponente (e contenute nel provvedimento di VIA).
Ai sensi delle Linee guida regionali (regolamento 29 luglio 2011, n. 7, articolo 4) le prescrizioni non potranno superare la misura massima del 2% dei proventi, comprensivi degli incentivi vigenti, derivanti dalla valorizzazione dell'energia elettrica prodotta annualmente dall'impianto.
Le prescrizioni sulla dismissione dell'impianto
L'Autorizzazione unica include anche le modalità specifiche con cui ottemperare all'obbligo di rimessa in pristino dei luoghi in seguito alla dismissione dell'impianto. Per gli impianti idroelettrici l'Autorizzazione contiene le indicazioni per ottemperare all'obbligo della esecuzione delle misure di reinserimento e recupero ambientale.
Se il proponente non ottempera alle disposizioni sulla dismissione dell'impianto, perde la cauzione che ha versato in favore della Regione al momento di presentazione della domanda di autorizzazione.
Le misure di compensazione in favore dei Comuni
In sede di Conferenza di servizi, la Regione determina eventuali misure di compensazione a favore dei Comuni che siano di carattere ambientale e territoriale e non meramente patrimoniali o economiche. Nell'Autorizzazione unica sono contenute anche tali misure di compensazione.
Limiti di tempo
Tempi per l'avvio e conclusione dei lavori
L'Autorizzazione unica stabilisce dei termini precisi per l'avvio e la conclusione dei lavori. Ovviamente, questi termini devono essere "congruenti con i termini di efficacia degli atti amministrativi che l'autorizzazione recepisce e con la dichiarazione di pubblica utilità".
Trascorsi i termini per l'avvio e la conclusione dei lavori, l'Autorizzazione unica perde efficacia.
Durata dell'Autorizzazione unica per l'esercizio dell'impianto
Per quanto riguarda l'esercizio dell'impianto, l'Autorizzazione unica solitamente non ha scadenza, anche se le norme regionali o provinciali possono dare indicazioni diverse. Comunque, la durata dell'Autorizzazione unica è indicata nell'atto stesso e, se del caso, alla scadenza il proponente dovrà chiedere il rinnovo dell'autorizzazione.
A prescindere dalla durata temporale dell'Autorizzazione unica, restano ferme le scadenze delle varie altre autorizzazioni che sono confluite nel provvedimento (ad esempio, l'AIA, l'autorizzazione alle emissioni, ecc.). Di tali autorizzazioni dovrà essere richiesto il rinnovo secondo quanto previsto dalle norme specifiche di settore.
Atti che confluiscono nell'Autorizzazione unica
Riportiamo qui di seguito un elenco di autorizzazioni, nulla osta e pareri che sono compresi all'interno dell'Autorizzazione unica (Allegato 1 alle Linee guida nazionali "Elenco indicativo degli atti di assenso che confluiscono nel procedimento unico"):
- Autorizzazione integrata ambientale di cui al decreto legislativo 18 febbraio 2005 n. 59, recante attuazione integrale della direttiva 96/61/Ce (ricordiamo che l'Autorizzazione integrata ambientale (AIA) è ora disciplinata dal Titolo III-bis del Dlgs 152/2006, Codice dell'ambiente; il Dlgs 59/2005 è abrogato);
- Autorizzazione paesaggistica ai sensi dell'articolo 146 del Dlgs 42/2004 e s.m.i.;
- Valutazione di impatto ambientale prevista dalla parte seconda del decreto legislativo 152/2006;
- Autorizzazione alle emissioni in atmosfera prevista dalla parte quinta decreto legislativo 152/2006, di competenza della Regione o della Provincia;
- Autorizzazione alla gestione dei rifiuti ai sensi della parte quarta del decreto legislativo 152/2006;
- Nulla osta di competenza dell'Ente di gestione dell'area protetta di cui alla legge 6 dicembre 1991, n. 394;
- Permesso di costruire di cui al Dpr 380/2001, di competenza del Comune interessato;
- Parere di conformità alla normativa di prevenzione incendi, di cui all'articolo 2 del Dpr 12 gennaio 1998, n. 37, rilasciato dal Ministero dell'Interno — comando provinciale VV.FF.;
- Nulla osta delle Forze armate (Esercito, Marina, Aeronautica) per le servitù militari e per la sicurezza del volo a bassa quota solo se necessario e solo nel caso di impianti ubicati in prossimità di zone sottoposte a vincolo militare;
- Nulla osta idrogeologico previsto dal Rr 30 dicembre 1923, n. 3267, in conformità a quanto stabilito dall'articolo 61, comma 5, del decreto legislativo 152/2006;
- Nulla osta sismico ai sensi della legge. 2 febbraio 1974, n. 64 e successivi provvedimenti attuativi;
- Nulla osta per la sicurezza del volo da rilasciarsi da parte dell'aeronautica civile (Enacenav), ai sensi del Rd 30 marzo 1942, n. 327 recante il codice della navigazione;
- Mutamento di destinazione d'uso temporaneo o definitivo dei terreni gravati da uso civico di cui alla legge n. 1766 del 1927 e successive modificazioni;
- Autorizzazione al taglio degli alberi prevista dalle leggi regionali;
- Verifica di coerenza con i limiti alle emissioni sonore rilasciata dall'Amministrazione competente ai sensi della legge 447 del 1995 e successive modificazioni e integrazioni;
- Nulla osta dell'ispettorato del Ministero delle comunicazioni (oggi Ministero dello sviluppo economico) ai sensi dell'articolo 95 del Dlgs 259/2003;
- Autorizzazione all'attraversamento e all'uso delle strade ai sensi del Codice della strada;
- Autorizzazione agli scarichi rilasciata dall'autorità competente ai sensi del decreto legislativo 152/2006;
- Nulla osta minerario relativo all'interferenza dell'impianto e delle relative linee di collegamento alla rete elettrica con le attività minerarie ai sensi dell'articolo 120 del Rd 1775/1933.
Attenzione: con direttiva direttoriale 11 giugno 2012, il Ministero dello Sviluppo ha semplificato la procedura per l’ottenimento de nulla osta minerario, indicando i casi in cui l'acquisizione del nulla osta può essere sostituito da dichiarazione del progettista circa l'insussistenza di interferenze con le attività minerarie.